Araldica


<<Di rosso al leone rivolto d'oro coronato nel campo dello stesso>>

Gli stemmi della taggiasca famiglia Ferrari assomigliano molto a quelli dell'omonima famiglia genovese dei patrizi e marchesi de Ferrari.

 

Questa somiglianza è il frutto della convinzione che voleva i Ferrari taggiaschi discendenti da un ramo dei nobili genovesi. Informazioni non provate documentalmente ma riprese anche dal Martini nella sua opera sull'aristocrazia tabiese; "Portali e blasoni dell'antica Nobiltà tabiese".

 

Lo stesso Martini attribuisce alla famiglia un altro stemma, sempre di proprietà dei patrizi de Ferrari, blasonato cosi: <<D'azzurro caricato di sette gigli di Francia, d'oro, disposti 2 - 2 - 2 - 1>>. In forza di questa tesi porta in prova le tracce che si intravedono sul portale della cinquecentesca casa Ferrari, posta in via san Dalmazzo.

Sull'architrave è rappresentato il monogramma di Cristo racchiuso in una corona di fiori, e, ai due lati lo stemma in forma gotica, con il contenuto scalpellato a seguito del decreto della repubblica Ligure del 1797.

 

Lo stemma con i gigli di Francia venne sostituito con l'arma con il leone rivolto, probabilmente tra il '600 e il '700.

 

Nel 1857 per commemorare il matrimonio di Giuseppe Ferrari con la genovese n.d. Rosa Raggio venne scolpito uno stemma in marmo raffigurante gli stemmi delle due famiglie, poste sulla facciata della Villa Ferrari della Morena in Taggia e all'interno dell'oratorio annesso alla villa stessa.

Lo stemma venne collocato negli anni trenta del XX secolo nell'androne del palazzo posto nel centro storico della città di Taggia.

 

Presente anche sulla cappella funeraria collocata nel cimitero cittadino, l'esemplare è scomparso.